L'occasione di cambiare plesso mi si è presentata quando si era liberato un posto alla scuola Casati ed io l'ho colta al volo. Anche lì mi sarei occupata dei ragazzi inseriti nella classe speciale, ma la situazione era molto diversa rispetto alla Dogliotti. Si facevano spesso delle attività in comune con le altre classi, c'erano attività quali la drammatizzazione, molto importante perché l'attività teatrale è uno strumento comunicativo di grande efficacia, che favorisce il superamento dei blocchi emotivi, le difficoltà e le insicurezze, insegna a comunicare e esprimere le proprie emozioni, facilita i rapporti interpersonali.
Purtroppo non avevamo alcun tipo di materiale didattico ed io cercavo di ovviare a questa mancanza creandolo io, artigianalmente. Ad esempio, sulle schede che avevamo in dotazione con su scritte delle frasi che mancavano di una parola, in quello spazio vuoto io inserivo un disegno o una piccola immagine incollata che aiutasse i ragazzi, che, malgrado l'età, non avevano imparato né a leggere né a scrivere, a trovare il termine corretto. Usavo anche il domino e le carte per insegnargli a leggere i numeri e a fare le addizioni. Devo dire che le immagini favorivano la concentrazione dei ragazzi e ne prolungavano l'attenzione sul compito che dovevano eseguire. Ne traeva vantaggio anche la memorizzazione del lavoro fatto.
L'ideale sarebbe stato riuscire a lavorare con gli allievi, in particolare con alcuni di loro, individualmente, prendendoli da parte, per riuscire a stabilire un contatto più confidenziale a tu per tu, cosa che nel gruppo non si può fare. Più avanti accennerò a qual era uno dei problemi che ostacolavano una armoniosa convivenza di tutti.
Nel 1994 la scuola è stata occupata
1994: Occupazione della scuola
"La presa dell'ex elementare Casati di Via Revello è avvenuta all'alba di ieri: una trentina di studenti e disoccupati hanno scavalcato il cancello arrugginito e si sono installati nelle aule."
(tratto da La Stampa del 19 Settembre 1994)
Esattamente 25 anni fa, la notte tra il 17 e il 18 settembre 1994, a Torino venivano occupati i locali in disuso dell'ex scuola Gabrio Casati di via Revello 3.
Nasceva così il CSOA Gabrio.
25 anni di storia tramandata nei racconti e negli articoli di cronaca, nei murales e nei manifesti, nei ricordi. Una storia impressa a fondo tra il cuore e lo stomaco, insieme a tutte quelle che altri compagni di sogni hanno scritto e vissuto nei luoghi e negli anni, tatuandoci tutti di rabbia e amore.
Quest’anno il centro sociale festeggia 25 anni.
Lo facciamo divertendoci e cercando di riflettere sul nostro agire.
Ma lo facciamo soprattutto promuovendo un modo diverso di essere comunità, un modo diverso di vita, sempre a testa alta con dignità.
Se si sogna da soli è solo un sogno.
Se si sogna insieme è la realtà che comincia.
2013: Seconda occupazione della scuola
Il Gabrio torna a casa (e raddoppia). Sabato un gruppo di attivisti del noto centro sociale di Torino ha rotto le catene del cancello che delimita l’area della vecchia scuola in cui è nata l’associazione e hanno approfittato per occupare nuovamente l'ex scuola elementare di via Revello. Hanno tagliato l’erba e messo un lucchetto nuovo. Una vicenda che inizia nel 2013, quando l’amministrazione di centrosinistra decide di bonificare dall’amianto la vecchia scuola Gabrio Casati e impone agli occupanti di sloggiare. Come (pur)troppo spesso accade in questi casi il trasloco è indolore, perché provvidenzialmente compare un altro istituto scolastico abbandonato poco distante, nello stesso quartiere, precisamente in via Millio. Gli attivisti del Gabrio si trasferiscono lì e il Comune, su iniziativa dell’allora assessore al Patrimonio Gianguido Passoni può far partire la bonifica, mentre con la Circoscrizione 3 viene individuato “un percorso partecipato per decidere cosa fare di quell’area una volta conclusa la bonifica” spiega Francesco Daniele, presidente della Circoscrizione quando iniziarono i lavori e oggi coordinatore della II Commissione. continua...